La gerarchizzazione madre-cuccioli

Per esserci una gerarchizzazione ci vogliono sempre degli elementi chiari da cui non si può prescindere:

– rapporto sociale di fiducia tra i soggetti

– interesse alla risorsa

– comunicazione adeguata


Allo spuntare dei denti da latte, intorno al 30° giorno, le madri insegnano ai loro cuccioli una delle comunicazioni fondamentali per il loro corretto sviluppo comportamentale: io lo identifico con il termine “stop sociale”.

Questo segnale serve a moderare, controllare e far desistere il cane verso uno stimolo di suo interesse, riuscendo per cui a fornire competenze educative e di gestione anche rispetto a interessi istintuali, senza che questo si debba basare su atti punitivi che avranno solo un effetto inibitorio, proprio per questo poco efficaci, perché non strutturati su scelte volontarie, ma bensì sull’imposizione.

La madre emette questo segnale per la prima volta verso il 30° giorno di vita del cucciolo, serve per moderare l’intensità con cui egli stringe il capezzolo, sentendo dolore emette un ringhio nella sua direzione, allontanandolo successivamente se questo non si moderasse. Molte madri vengono sgridate dai proprietari quando emettono questi segnali, pensando che possano provocare danni ai cuccioli attraverso un comportamento aggressivo: questo produce un’inibizione nella madre che quindi non lo emetterà più per il timore di essere punita. L’effetto è per cui quello di non dare vita ad uno sviluppo comportamentale adatto, non dando possibilità a quelli che saranno i passaggi successivi.

Man mano che i cuccioli crescono gli atteggiamenti d’interazione con lei si faranno sempre più insistenti, la madre avrà per cui bisogno di avere spazi dove potersi isolare, non sarà per cui più disponibile 24h\24h, inizierà ad ignorare i loro pianti, considerandoli con regolarità, ma solo per sua iniziativa o perché allertata da qualcosa di anomalo. Inoltre nell’interazione diretta tenderà a preferire un atteggiamento più rispettoso e ad ammonire quelli da lei ritenuti inopportuni, lo farà attraverso sguardi severi, rigidità nelle posture, se non sufficiente, vocalizzi di rimprovero (ringhi) e atti di allontanamento.

Fasi di gerarchizzazione li ritroveremo anche durante i pasti, madre o soggetti adulti non si permettono mai di rubare cibo ai cuccioli, anzi, a volte lasciano parte del loro, ma anche questo lo compiono per loro iniziativa, mai quando un cucciolo senza autorizzazione si avvicini più del dovuto.

Altra dinamica che influisce sull’aspetto gerarchico è il rispetto della prossemica altrui, nessuno è autorizzato ad invaderla se non concesso, questo i soggetti adulti lo identificano durante le loro fasi di riposo, o mentre hanno un oggetto su cui instaurano possessività, i cuccioli possono provare ad attrarre il loro interesse, ma dovranno altresì imparare a desistere se ignorati, gli adulti non accettano mai in queste fasi interazioni fisiche o insistenze eccessive, ad esempio quelle verbali (abbai) direttamente rivolti a loro.

Le dinamiche procedono attraverso quello che viene definito potere decisionale, le fasi del gioco sono tra le più interessanti per lo sviluppo, i cani adulti giocano coi cuccioli, sottomettendosi anche a loro, ma allora quando avviene la gerarchizzazione? Proprio nella scelta se in quel momento si può interagire, le modalità con cui questo avviene non ha effetti sulla gerarchizzazione stessa, la scelta di iniziare e finire una fase interattiva sì.

Rispetto della fisicità, gestione delle risorse, potere decisionale, questo è il fondamento di un rapporto sociale.

Stefano Cavina
Riproduzione riservata

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